1946 – Dopo la guerra aia ritorna ai contadini
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Aia tornò all’uso agricolo.
Nel 1946, la famiglia Gnecchi Ruscone, proprietaria dell’edificio, l’affittò alla famiglia
De Bortoli con l’incarico di custode e il compito di registrare le richieste dei contadini che portavano il grano
e il granoturco ad essiccare sull’Aia. Naturalmente, alla sera, il contadino doveva pagare l’affitto del cortile: un tanto al quintale.
La famiglia
De Bortoli, che aveva due bambini
e ospitava anche i suoceri, rimase in questi locali fino al 1962.
Di questo periodo sono rimaste solo poche fotografie, un poco sbiadite, ma di rara bellezza: mostrano alcune
famiglie di contadini intente al raccolto dopo una giornata di sole e di lavoro.
Nel 1962, all’arrivo dell’industria e
alla conseguente scomparsa del contadino, l’Aia cessò la sua attività. L’edificio non venne più dato in affitto. Iniziò quindi, con l’abbandono, un lento degrado che mise in pericolo tutto l’intero “gioiello” fatto costruire dal conte Luigi Confalonieri Strattmann.