Gioiello restaurato


Così appare l’edificio dell’Aia alla fine del restauro, visto attraverso la bellissima scultura con la dedica “sculpture dream” (scultura di un sogno) di un pozzo sistemato sulle lastre di granito del cortile. Come descritto nel testo a pagina 22, si notino i colori originali riproposti nel restauro: ocra, azzurro e terra bruciata che ricordano i simboli arcani di Terra, Acqua, Aria e Fuoco.
L’intervento sulla facciata delle decoratrici Gigliola Negri e Beatrice Fumagalli, è stato effettuato con le tecniche applicative “Tadelakt”, un rivestimento murale tipico del Marocco a base di calce e saponaria.